Il mal di schiena è una delle condizioni muscolo-scheletriche più frequenti nella società di oggi: si stima infatti che circa l’80% delle persone sperimenti almeno un episodio di dolore alla schiena durante la sua vita, con un picco di prevalenza tra i 30 e i 50 anni.
Le cause del mal di schiena possono essere molteplici, ma la buona notizia è che nell’85% dei casi viene definito aspecifico, in quanto causato da problematiche muscolo scheletriche non chiaramente identificabili ma non gravi (muscoli, faccette articolari, legamenti…).
Solo una piccola percentuale di mal di schiena ha una causa differente e può essere correlato a patologie più gravi (fratture, ernie sintomatiche, patologie tumorali o infettive…).
Esiste una piccola percentuale di coloro che soffrono di mal di schiena aspecifico che vanno incontro ad una cronicizzazione del problema (in letteratura scientifica si parla di un dolore che permane per oltre 3 mesi come riferimento temporale).
Tra i moltissimi aspetti biopsicosociali che possono stare alla base di questo problema di cronicizzazione, un aspetto importante è ricoperto anche dall’attività lavorativa e dallo stile di vita.
Un’attività lavorativa in cui si è costretti a mantenere posture prolungate per molte ore, in particolare a sedere, o in auto o in ufficio, ed uno stile di vita sedentario favoriscono la cronicizzazione del mal di schiena.
Innanzitutto dobbiamo ricordare che una delle cause principali del mal di schiena non è tanto la postura corretta o scorretta, ma la postura prolungata, per cui anche una postura “corretta” andrebbe interrotta più volte al giorno.
Può essere di aiuto modificare la postazione di lavoro in modo tale da mantenere una postura più ergonomica possibile.
Semplificando ai casi più frequenti ecco 5 consigli pratici:
Questi sono ovviamente consigli generali e, come già detto precedentemente, il mantenimento della postura seduta è solo una delle molte cause che possono stare alla base del mal di schiena.
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